“Tra gennaio e aprile 2017, Meter ha segnalato alla Polizia postale 1,7 milioni di foto (1.707.776, per la precisione); 523.777 video pedopornografici e tutto questo per un totale di 731 protocolli inviati alla polizia postale italiana ed estere. L’anno scorso, tutto intero, 1,9 milioni di foto e 200.000 video”. Con questi dati don Fortunato Di Noto, fondatore dell’Associazione Meter onlus, commenta l’odierna Giornata nazionale contro la pedofilia. I dati, pubblicati nel Report Meter 2016, “sono la conferma – sottolinea l’associazione – del grave problema della pedofilia e pedopornografia”. Spiega don Di Noto: “Pensate che dietro ogni numero, dietro ogni foto, può esserci un bambino. E per un bambino un singolo stupratore: parliamo di milioni di vittime e questo è davvero un nuovo Olocausto che denunciamo da quasi trent’anni nell’indifferenza generale. Lo facciamo anche oggi, mentre teniamo la nostra Giornata bambini vittime che concluderemo il 7 maggio prossimo in piazza San Pietro”.

Secondo il Report Meter 2016, nello scorso anno i pedofili hanno lasciato i social network (155 segnalazioni tra Twitter, Facebook, Youtube e così via contro i 3.414 dell’anno precedente), scegliendo forme più sofisticate. “Abbiamo identificato, e cioè contato una per una – precisa l’associazione, 1.946.898 foto, in aumento rispetto al 1.180.909 del 2015. I video rilevati sono esplosi, triplicandosi: erano 76.200 nel 2015, ora sono 203.047. Nuove le strade dello smercio: i pedofili si sono sempre più inabissati grazie al Deep Web, la faccia nascosta della Rete. In particolare abbiamo registrato l’esplosione di Tonga (4.156 segnalazioni), seguita da Russia (635) e Nuova Zelanda (312): questo è il podio della vergogna. L’arcipelago di Tonga, che raccoglie una popolazione di circa 100.000 persone, è quello che ha totalizzato la maggior parte delle segnalazioni. Nel Report 2015 Tonga aveva totalizzato 504 segnalazioni: ora parliamo di un dato otto volte superiore”. (Agenzia Sir)