«Oggi l’Istat, nel rapporto su Natalità e fecondità della popolazione residente, è tornato a dare l’allarme sul crollo della natalità: abbiamo 17mila nascite in meno rispetto al dato già preoccupante dello scorso anno. Il crollo demografico sembra non appassionare la politica, ma se mettessimo tutte le energie che stiamo mettendo su questioni ideologiche che spaccano il Paese, su questo tema forse riusciremmo ad invertire questa tendenza». Queste le parole di Gigi De Palo, presidente del Forum delle associzioni familiari.
«Meno bambini oggi vuol dire il crollo del sistema pensionistico e il collasso del sistema sanitario domani. Cosa stiamo aspettando? Tra l’altro la ricerca di una soluzione per invertire questo crollo demografico è un argomento capace di unire tutto il Paese, al di la dei partiti o dalle visioni ideologiche perché è un’emergenza oggettiva.
«Come se non bastasse aggiungiamo che 8,3 nati su 100 hanno una madre ultraquarantenne. Insomma: i figli sono pochi e arrivano anche fuori tempo massimo. Cosa deve accadere ancora? Vogliamo ritrovarci qui il prossimo anno ad analizzare dati ancora più negativi? Perfino l’Ocse, nel nuovo Economic Outlook, tira le orecchie all’Italia per la quale “dovrebbe essere prioritario un programma nazionale mirato per contrastare la povertà delle famiglie con bambini”.
«Lo ripetiamo da tanti anni: abbiamo bisogno di politiche fiscali a dimensione familiare» conclude De Palo. «Se oggi fare un figlio è diventata una delle prime cause di povertà, come possiamo pensare di invertire questa tendenza?»